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Editoriale del numero zero PDF Stampa E-mail
Editoriali e dibattiti - Dibattito redazionale
Venerdì 01 Gennaio 2010 00:00

La necessità di fondare una nuova rivista nasce sempre dall’insoddisfazione rispetto all’esistente e dalla volontà di reagire a tale situazione. I motivi di malessere e anche d’indignazione non mancano e li conosciamo tutti/e. La crisi economica e morale dell’intero Occidente e non solo dell’Italia, nonostante alcune peculiarità nostrane, è sotto gli occhi di tutti/e. Ciò che tuttavia genera ancora più sgomento è la crisi della sinistra, il suo sbandamento, il suo indebolimento progressivo. Insieme ad essa e come conseguenza della crisi, ogni istanza critica della società esistente è stata tacitata, espulsa dalla circolazione libera delle opinioni e delle idee, ridotta ai margini. Tutto questo ci ha spinto a dare vita a OverLeft, rivista  online con la quale ci poniamo tre obiettivi:

Kandinsky1) Offrire a tutti/e e anche a noi stessi/e uno spazio di riflessione e ricerca culturale e politica in senso lato, critica e libera dalle pastoie in cui si dibatte il ceto politico di sinistra.

2) Cercare la collaborazione e il confronto con le esperienze e le riviste più significative che, specialmente in Gran Bretagna, Usa e America Latina, hanno saputo coniugare il riferimento al pensiero di Marx e Gramsci con l’accoglienza di tutte le istanze critiche  successive all’opera di questi due pensatori rivoluzionari.

3) Riflettere sul ruolo dell’intellettuale e dell’artista nella realtà della società postmoderna o narcisista contemporanea.

Siamo convinti che soltanto a partire da una ripresa appassionata e puntigliosa del percorso di ricerca e analisi critica e anche della necessità di non separare politica da cultura e arte, come troppo spesso si è fatto, sia possibile suggerire risposte possibili, senza presunzione ma anche con la volontà di andare oltre la critica inconcludente. Una volta si diceva ‘rimboccarsi le maniche’ e pensiamo che non si tratti di una frase fatta ma di una necessità.

La riflessione neomarxista, femminista, critica in senso lato non si trova all’anno zero, avviene già, anche in Italia, sebbene i contributi più interessanti ci sembrano venire da altre aree del mondo e questo forse spiega l’impasse della sinistra non solo italiana ma anche europea.

Due parole sul titolo della rivista e sulla sua struttura. OverLeft costituisce già in sé un’indicazione: la sinistra attuale non ci piace, magari continuiamo a votarla (e non sempre pure questo) ma con un distacco emotivo e anche di pensiero da chi oggi insiste a occupare la scena. ‘Oltre’ la sinistra che c’è, dunque, ma anche ‘sopra’ come suggerisce la scelta della parola inglese, che ha entrambi questi significati.

Kandinsky

Perché una rivista online? Per età ed esperienze fatte, tutti/e noi (anche i/le più giovani) amiamo la carta, sfogliare le pagine, potere mettere nella biblioteca di casa quel rettangolo magico che si chiama libro; tuttavia abbiamo pensato che la scelta di uscire on line fosse il modo migliore e più agile per potere partire al più presto. Noi tutti e tutte abbiamo fatto e tuttora collaboriamo e facciamo anche riviste cartacee. Sappiamo il lavoro immane che esse richiedono e la crescente difficoltà a imporle anche in quei luoghi, come le librerie Feltrinelli, dove era ritenuto un vanto la presenza di un’ampia e ricca varietà di riviste. Sappiamo che tutto questo appartiene al passato e che diventa sempre più inutile attardarsi sulle ragioni di questa perdita di appeal. La rete offre possibilità nuove e inedite ancora da esplorare, velocità di scambi e altro. Non escludiamo nulla per il futuro, ma questo ci sembrava il modo migliore di cominciare.

Infine la struttura. L’asse portante della rivista saranno tre grandi aree tematiche:

1)   CON MARX OLTRE IL MARXISMO: in questo spazio troveranno posto le riflessioni sulla crisi economica, le sue ricadute sul piano sociale e antropologico. Il titolo crediamo contenga un’indicazione molto chiara. Riteniamo che il pensiero di Marx (ma anche di Gramsci, molto riscoperto un po’ ovunque), sia ancora imprescindibile per capire la realtà attuale, ma che lo sia oltre la vicenda del socialismo reale e del marxismo, parola con cui intendiamo qui la pratica e l’apparato teorico che ha retto quelle esperienze.

2)   L’ALTRA GLOBALIZZAZIONE: la pratica e le esperienze dei movimenti e delle proposte anche teoriche provenienti da campi diversi che hanno cercato di contrastare il monopolio del pensiero unico. Non esiste soltanto la globalizzazione finanziaria e capitalistica. Negli anni successivi alla caduta del muro di Berlino si sono espresse nuove soggettività e anche vecchi soggetti sociali, sono nate fucine di pensiero assai interessanti sia sul versante sociale sia su quello antropologico e filosofico.

3)   DOPO IL DILUVIO: questa rubrica si occuperà di arti e di letteratura. Anche questo titolo contiene un’indicazione di massima che ovviamente troverà una maggiore evidenza per il lettore, con la lettura dei saggi. Riteniamo che ci sia uno spartiacque nel secondo ‘900, un prima e un dopo e che tale ‘dopo’ sia contrassegnato dalla trasformazione della cultura in puro consumo, spettacolo e intrattenimento. Riprenderemo le analisi critiche che su questo fenomeno altri hanno già fatto, ponendoci anche un’esigenza di risposta e reazione a tale deriva.

A queste si affiancheranno, a partire dal secondo numero, altre tre rubriche: DIZIONARIO, dove prenderemo di volta in volta in considerazione uno o due termini nevralgici e li indagheremo a fondo; FACCIA A FACCIA, dove sceglieremo di volta in volta un autore che a noi sembra un ‘cattivo maestro’ da criticare a fondo; SEGNALAZIONI, indicheremo quelle riviste, articoli o siti che ci sembrano degni di nota.

 
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