Il che serve a mantenere la pace di genere tra uomini e donne all'insegna della complementarità.
D'altra parte millenni di esercizio di competenze e capacità plasmano la psiche umana, trasformando in seconda natura caratteristiche storicamente determinate, per le donne come per gli uomini.
La trappola offre alle donne uno strumento di riconoscimento di insostituibilità nelle reti sociali e familiari, alimentando in loro il massimo di potenza immaginaria che nasconde il massimo di insignificanza reale.
Per questo molte donne non intendono rinunciare ai vantaggi che l'immagine salvifica e consolatrice dei mali procura loro nelle vite singole e concrete, dimensione nella quale trovano conforto individuale.
Il sistema capitalistico oggi dominante, nella sua opera incessante di assorbimento e rielaborazione di costumi, tradizioni e culture finalizzata all'incremento del profitto, esalta e/o smorza di volta in volta tratti propri di questa immagine a seconda dei momenti e dei luoghi nei quali agisce.
In caso di guerra sono spazzati via ogni riguardo e/o ossequio formale verso il ruolo salvifico delle donne, esse da un lato sono chiamate a curare persone e ambienti distrutti, e a sopperire nel lavoro alla mancanza temporanea degli uomini, dall'alto sono aggredite come proprietà dei nemici,
E' difficile per molte e molti cogliere la violenza strutturale sottesa all' esaltazione della funzione salvifica delle donne, smascherata puntualmente dalle guerre collettive e individuali condotte dagli uomini, prima di tutto contro le donne che non si omologano alle aspettative di genere e poi contro gli altri uomini.
La violenza strutturale della società è alla base di tutti gli episodi individuali e collettivi di violenza degli uomini sulle donne, in parte largamente accettati socialmente come normali, e, nei casi di maggiore gravità, attribuiti a responsabilità del singolo.
Si tratta di un'ampia scala che va dal sessismo nell'uso della lingua, alle irrisioni delle battute misogini, alle pubblicità sessiste, alle molestie verbali e gestuali, alle offerte di protezione di vario tipo, ai trattamenti discriminanti nel mondo del lavoro, agli insulti, alle percosse, alle aggressioni sessuali, alle mutilazioni, ai femminicidi.
La tendenza a impiegare donne nei ruoli strategici e apicali di aziende, compagnie e istituzioni pubbliche e private produce empowerment individuali, purtroppo spesso a discapito di altre.
Il fenomeno è comunque positivo, potenzialmente in grado di migliorare il trattamento riservato alle donne in tutti i settori della vita collettiva e individuale, a patto di non salutarlo enfaticamente come possibilità di rappresentanza delle
istanze di tutte le donne.
Nello stesso modo vanno viste con favore le battaglie per il raggiungimento di pari opportunità nel lavoro, così come tutte le iniziative volte a alleggerire il carico di impegni familiari che gravano sulle nostre spalle.
Tutto questo purché si tenga presente che in questo modo non si scalza il patriarcato, si contribuisce a mantenere saldo il traballante ordine patriarcal-capitalistico, restando confinate nel ruolo modernizzato, e adattato alle trasformazioni culturali e sociali, di riproduttrici.
Indipendentemente dai vantaggi che queste scelte comportano, pur importanti nell'economia di ogni singola vita, occorre resti chiara la consapevolezza che sia le donne che si dedicano al compito di salvare il mondo, secondo la caratteristica dell'oblatività materna, sia quelle che si attivano nella gratificazione erotico-sessuale degli uomini, secondo il dettato della cosiddetta autodeterminazione conquistata, costituiscono due facce della stessa medaglia, nell'ambito della funzione patriarcale assegnata.
Tuttavia non è semplice, né facile, riconoscere le interiorizzazioni di immagini, aspettative, desideri e paure sedimentate nelle coscienze delle donne -e reciprocamente degli uomini- durante i tempi lunghi di esercizio patriarcale, agito e subito. Non è semplice, né facile abbandonare nicchie consolidate di potere/contropotere acquisite in pratiche millenarie per avventurarsi in territori sconosciuti. Non ci resta che avere fiducia nella curiosità e nel gusto per l'avventura di noi Sapientes.