Lezione terza Stampa
Rubriche - Lezioni d'italiano
Giovedì 10 Novembre 2011 21:10

Proponiamo ogni volta brani più o meno brevi, tratti da qualsiasi testo, non necessariamente letterario, che ci sembrano rappresentare in modo adeguato la ricchezza, la varietà, la modernità, la bellezza della nostra lingua. Il gioco è semplice: non diciamo da quale libro e autore questi brani sono tratti, invitiamo i lettori a farlo nei commenti qui sotto, o a proporre altri esempi di lingua italiana virtuosa.

1) Bastava anche dire che Fadigati era "così", che era di "quelli". Ma talvolta, come succede, a parlare di argomenti indecorosi, e dell'inversione sessuale in ispecie, c'era chi ricorreva sogghignando a qualche parola in dialetto, che è sempre tanto più cattivo, da noi, in confronto alla lingua dei ceti superiori. Per poi aggiungere non senza malinconia: "Eh, già".
2) Ci si persuadesse che la vera letteratura si costituisce più come operazione che nasconde e meno come un atto che svela! Più la poesia è tale, più costruisce un simulacro, una statua o un fantasma che divorano l’autore.
3) Ridete franco e forte, sopra qualunque cosa, anche innocentissima, con una o due persone, in un caffè, in una conversazione, in via: tutti quelli che vi sentiranno o vedranno ridere così, vi rivolgeranno gli occhi, vi guarderanno con rispetto... Terribile ed awful è la potenza del riso; chi ha il coraggio di ridere, è padrone degli altri, come chi ha il coraggio di morire.
4) La bocca amara e gli occhi di Carlo, ravvivati da una fiamma interiore, durante tutto il suo racconto, hanno risvegliato in me quella voglia dolorosa, fatta di sentimenti contrastanti, di buttarmi nel furore del combattimento e di dimenticarmi tutto nell'azione.